La settima edizione del programma di formazione internazionale Kino Guarimba si è svolta ad Amantea (CS) dal 10 al 22 giugno 2023.

Registi, sceneggiatori, attori, operatori, tecnici e montatori del settore audiovisivo provenienti da tutto il mondo si sono riuniti nel piccolo centro del Tirreno cosentino per vivere un’esperienza di formazione cinematografica e ideare, girare e montare cortometraggi da proiettare pubblicamente l’ultima sera, in un ambiente per loro nuovo e stimolante.

Persone di diverse etnie, sesso, età e culture hanno formato una comunità eterogenea ed eclettica, che si è riunita per dodici giorni per lavorare e creare insieme, scoprendosi e condividendo spazi, attrezzature e idee.

Proprio ad Amantea, il paese senza cinema che diventa un set a cielo aperto, dove gli abitanti partecipano come spettatori e attori, aprendo le loro porte, accogliendo i ragazzi e formando una comunità attiva, responsabilizzata e multiculturale.

Il risultato è stato un progetto interamente autofinanziato, ma che ha avuto un impatto positivo sul territorio dal punto di vista economico, sociale e turistico. In questo resoconto, proveremo a raccontarvelo e farvelo rivivere.

I PARTECIPANTI DELLA VII EDIZIONE

Dal processo di selezione che si è svolto tra i mesi di febbraio e maggio, abbiamo composto un gruppo di persone formato da 50 creativi (33 donne e 17 uomini), provenienti da 22 Paesi diversi: Argentina, Australia, Belgio, Brasile, Canada, Francia, Finlandia, Germania, Irlanda, Israele, Italia, Malta, Messico, Paesi Bassi, Perù, Polonia, Romania, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti, Turchia, Venezuela.

È stata la nostra edizione più americana: ben 21 partecipanti sono provenienti dal nuovo continente e hanno affrontato il viaggio per venire in Europa, così come 2 australiani.

L’età media dei partecipanti era circa di 26 anni, rappresentando la nostra edizione più giovane: le fasce d’età più rappresentate sono state 18-24 anni e 25-30.

Con questo progetto, 14 di loro hanno viaggiato per la prima volta in Italia, mentre in 37 non erano mai stati in Calabria prima d’ora.

Come ogni anno, abbiamo ospitato profili diversi, che hanno messo a disposizione le loro competenze e il loro entusiasmo: attori di teatro e cinema, registi, direttori della fotografia, montatori e produttori, studenti e professionisti. Un calderone di culture, esperienze e storie che si è riunito ad Amantea per creare insieme e dare vita a delle opere uniche.

IL PROGRAMMA

Il programma educativo della settima edizione si è strutturato in una prima parte dedicata ad eventi di socializzazione, aggregazione e formazione, dove i partecipanti si sono conosciuti, hanno presentato le proprie idee e formato indipendentemente i gruppi di lavoro. Abbiamo organizzato attività ludico-pedagogiche, visite guidate e momenti di conoscenza e di contatto con la storia e la cultura di Amantea.

La seconda parte del programma è stata dedicata alla realizzazione dei cortometraggi: le squadre di lavoro si sono organizzate per decidere la struttura e gli orari di produzione in libertà.

Nell’ultima serata, abbiamo organizzato una proiezione pubblica con tutti i corti realizzati durante la residenza, che ha riunito i partecipanti e gli abitanti del posto.

La sera del 10 giugno, abbiamo accolto gli artisti con una cena di benvenuto al Terrenito, lo spazio che ospita ogni estate eventi culturali in collaborazione con le associazioni locali.

Abbiamo allestito due grandi tavolate per ricreare l’atmosfera delle tipiche trattorie della nostra terra. In questo modo, abbiamo dato un assaggio della tradizione culinaria di Amantea, proponendo piatti tipici del posto come le polpette di melanzane e la pasta e mollica, preparati per noi da una cuoca locale, accompagnati dal nostro vino contadino.

Abbiamo subito cercato di creare un’atmosfera intima e familiare, trasmettendo l’importanza che ha il cibo per la nostra cultura e per l’aggregazione delle persone, per rompere il ghiaccio e sentirsi più a proprio agio.

Il mattino seguente abbiamo offerto la colazione ai partecipanti, grazie al supporto del Bar Caruso. Subito dopo ci siamo incontrati al Terrenito, dove il team ha presentato il progetto, spiegandone filosofie e obiettivi. Successivamente, i partecipanti hanno avuto la possibilità di confrontarsi fra loro attraverso un esercizio di speed dating, in cui ciascuno di loro ha a disposizione un minuto di tempo per introdursi a rotazione di fronte ad un altro partecipante.

Concluse le attività, la giornata è proseguita con il pranzo presso La Cantina Amarcord, un’eccellenza gastronomica del paese che ha accolto i ragazzi con un pranzo di cucina tradizionale calabrese, con ingredienti prodotti a km0. Nel tardo pomeriggio si è svolto il tradizionale tour del centro storico di Amantea. Abbiamo percorso la città antica, passando per i punti più suggestivi, e abbiamo raccontato la sua storia. Questa attività ha avuto la duplice funzione di far comprendere meglio ai partecipanti il contesto in cui avrebbero lavorato e di mostrare le possibili location dove girare i loro film.

Durante il terzo giorno, il tutor della residenza Oscar Peña González ha tenuto tre masterclass in cui ha spiegato ai partecipanti l’organizzazione generale di una produzione Kino, la ripresa del suono dal vivo e l’illuminazione. Le masterclass erano rivolte sia ai partecipanti più esperti, per dare loro consigli su come affrontare al meglio una produzione guerrilla e sfruttare al meglio il materiale e il tempo a disposizione, ma soprattutto a coloro che volevano cimentarsi per la prima volta in un ruolo per loro nuovo.

Nel pomeriggio, si è svolta invece una masterclass sul montaggio e sull’utilizzo delle funzioni base del programma Davinci Resolve, tenuta dal creatore video vibonese Fortunato Valente. Anche questo incontro è servito per dare l’opportunità ai neofiti le basi delle tecniche di video editing per cortometraggi.

Successivamente, per consolidare la connessione tra il progetto e il territorio, si sono svolti i casting degli attori locali. Quest’anno abbiamo registrato il livello di partecipazione più alto mai avuto: 18 persone, dai 6 ai 73 anni, si sono messe in gioco portando sul palco del Terrenito la propria voglia di partecipare attivamente al progetto e presentandosi ai partecipanti. Abbiamo incontrato vecchi e nuovi volti: il diciassettenne Niccolò, dopo l’esperienza dello scorso settembre, in cui ha dimostrato grande capacità e talento, è tornato per il secondo anno al Kino Guarimba; stessa cosa per le sorelle Anna e Viola, che hanno voluto ripetere l’esperienza già vissuta lo scorso anno. Sempre presenti Floriano e Andrea, figure ormai rinomate all’interno della residenza. Tra i nuovi partecipanti: i ragazzi Chiara, Giorgia, Eugenio ed Elisa, la piccola Serena, Giuliana arrivata direttamente da Lamezia Terme, Evie, Maria e Sara, conosciute grazie al programma Erasmus che stanno svolgendo qui ad Amantea, le sorelline Georgia e Giulia, accompagnate dalla mamma Lilly.

Il giorno dopo, il Terrenito ha ospitato il pitching dei progetti. Uno per volta, registi e autori hanno presentato le proprie idee, elencando poi ruoli e figure necessarie alla loro realizzazione. Così facendo, il resto dei partecipanti ha potuto capire quale progetto facesse al proprio caso, formando in maniera spontanea dei gruppi di lavoro. Come ogni anno, non abbiamo assegnato ruoli o formato le squadre, ma abbiamo lasciato che i partecipanti si fossero uniti liberamente per dare vita alle proprie idee.

A partire da quell’incontro, è iniziata la seconda fase della residenza, la più libera e destrutturata: le riprese dei progetti. Ogni anno assistiamo alla concretizzazione di idee nuove, nate dall’incontro di uno sguardo nuovo su ciò che più ha colpito persone provenienti da paesi lontani della nostra terra.

Per la fase di editing dei progetti, abbiamo trasformato il nostro ufficio in una sala montaggio, per assistere i partecipanti con sfide tecniche e problemi che abitualmente si presentano in questa fase. Nei due giorni precedenti la proiezione, abbiamo visto i montatori lavorare sui tavoli dei bar e dei lidi di Amantea, dai loro appartamenti, dai pouf del Terrenito.

La consegna dei progetti, come sempre molto frenetica, ha preceduto la masterclass sulla distribuzione tenuta da Giulio Vita, che ha fornito agli iscritti una serie di consigli pratici su come far proseguire la vita dei loro corti tra i festival e le piattaforme, come presentare i materiali e investire saggiamente sul proprio film senza rivolgersi necessariamente a distributori esterni.

LA PROIEZIONE FINALE

I lavori realizzati nei 12 giorni di residenza sono stati presentati al pubblico durante l’ultima serata, il 21 giugno. I partecipanti hanno condiviso la platea del Terrenito con gli amanteani, gli attori coinvolti e tutti coloro che sono accorsi da diverse parti della Calabria per vivere la magia del cinema sotto le stelle: un cinema fatto in casa, nelle case e nelle piazze di Amantea, che ha portato bambini, ragazzi e anziani davanti alla videocamera e poi li ha riuniti davanti al grande schermo per riguardarsi insieme.

Sono stati proiettati ben 40 film, per una proiezione complessiva che è durata 4 ore e 11 minuti. Generi diversi come horror, film storici di guerra, drammi sociali, documentari sulle tradizioni amanteane, fantasy ideati da bambini e commedie irriverenti si sono alternati e hanno mostrato visioni e prospettive diverse sulla nostra città.

La risposta del pubblico è stata molto positiva: i 180 posti messi a disposizione sono stati riempiti, e il flusso di ingressi è stato continuo durante tutta la serata.

L’IMPATTO DEL PROGETTO

Kino Guarimba si basa su una serie azioni mirate a generare un impatto positivo su tre livelli: gli artisti internazionali selezionati, la comunità di Amantea coinvolta direttamente nelle riprese, e il tessuto economico del territorio.

Per questa edizione, abbiamo costruito un sistema di monitoraggio costituito da griglie di osservazione, questionari, interviste qualitative e raccolta di dati, per raccontare l’importanza che un progetto come il Kino Guarimba può avere su un contesto come un paesino calabrese senza cinema e spazi culturali.

L’IMPATTO EDUCATIVO SUI PARTECIPANTI

L’approccio educativo del Kino Guarimba è basato sulle teorie pedagogiche non formali dell’Apprendimento Cooperativo e dell’Educazione Montessoriana, basate sulla condivisione, l’indipendenza e la ricerca di soluzioni creative ai problemi. La filosofia Kino promuove lo sviluppo non competitivo di diversi progetti, con le varie squadre di lavoro che collaborano per raggiungere obiettivi comuni. Il nostro metodo investe più sul processo che sui risultati, per abbandonare l’ansia di consegnare un prodotto finito e far comprendere l’importanza del lavoro di squadra e dell’apprendimento.

L’intera residenza è costruita sulla creazione di spazi di condivisione in cui i partecipanti si sono mossi e hanno affrontato ostacoli, il cui superamento è parte fondamentale del processo di apprendimento: differenze culturali, barriere cognitive e linguistiche, limitazione di tempo e di risorse. Abbiamo creato le condizioni per cui i partecipanti potessero apprendere in pochissimi giorni come eseguire mansioni precise e utili nelle produzioni, come registrare il suono in presa diretta, tutto sul campo. La figura del tutor della residenza ha assunto il compito di guidare i partecipanti in questo percorso, senza interferire sul processo personale di apprendimento e di errori.

Il ruolo di tutta la nostra squadra si è limitato al coordinamento e alla logistica e non ci siamo sostituiti alla produzione e l’organizzazione delle riprese, responsabilizzando e rendendo più indipendenti i partecipanti.

Dal questionario finale sottoposto ai partecipanti, abbiamo riscontrato dei dati interessanti sulla loro crescita educativa.

Per 12 di loro è stato l’esordio assoluto alla regia, mentre 40 hanno dichiarato di aver ricoperto un ruolo di produzione cinematografica per la prima volta nella loro carriera, come ripresa del suono, recitazione, direzione della fotografia e assistenza alla regia. La residenza ha dunque incentivato questi ragazzi a scoprire la propria voce e mettersi in gioco senza la paura del fallimento, spingendoli a sperimentare e uscire dalla loro zona di conforto.

Da menzionare anche la varietà delle troupe formate durante i giorni della residenza, che hanno unito studenti, amatori e professionisti, e si sono intercambiate in modo molto attivo: 33 partecipanti sui 49 rispondenti hanno dichiarato di aver preso parte a 4 o più progetti diversi.

Tra le risposte al sondaggio aperto che abbiamo inviato alla fine della residenza, abbiamo ricevuto spunti molto interessanti sull’impatto educativo che i partecipanti hanno riconosciuto, specialmente riguardo l’aspetto legato alla creatività e alla libertà di poter fare un film in modo più destrutturato e piacevole.

 

“È stata la prima volta che ho realizzato una fiction,
perché ho lavorato più nel documentario. Ed è stato bello.
Adesso sento di essere più sicuro di me e creativo quando faccio un film”.

 

“Fare film è più accessibile di quanto credessi,
mi ha ispirato a creare di più e a esplorare ulteriormente il cinema.”

 

“Ho imparato molto su di me.
Come prendermela con calma e non lasciare che l’ansia o i pensieri prendano il sopravvento.
È una sfida personale e creativa di cui avevo bisogno”.

Per altri, è stato molto importante l’aspetto collaborativo, principio cardine del Kino.

 

“Ho capito quanto sia potente la collaborazione
e quanto le persone siano disposte a sostenere chi non conoscono nemmeno.
La maggior parte di noi non si sarebbe mai incrociata,
ma ci siamo sentiti così vicini così presto.
Ho imparato molto anche grazie alle masterclass e al fatto di ‘doverlo fare’.
La pressione del tempo significa che devi cogliere
l’opportunità e metterti all’opera, e credo che questo aiuti molto la creatività.”

 

“Ho imparato che le persone che lavorano nel cinema possono essere gentili e curiose.
Prima di allora avevo incontrato solo persone piuttosto serie e fredde
nella scena cinematografica
e questo mi fa credere di più nella collaborazione.”

 

“Ho imparato come collaborare in modo creativo.
Ho sempre cercato di creare da solo/a e durante il mio soggiorno qui
ho capito che non è possibile!”

L’IMPATTO SOCALE E CULTURALE SULLA COMUNITÀ

Amantea per 12 giorni diventa un grande set cinematografico, che coinvolge la sua comunità in modo partecipativo ed emancipante. La Residenza non si svolge come evento elitario, in cui i partecipanti vivono chiusi in una bolla separati dalla realtà che li ospita, ma li incentiva a esplorare persone, luoghi e storie della nostra comunità. Questo porta alla creazione di relazioni molto profonde tra giovani artisti internazionali e gli amanteani, che diventano parte attiva della creazione dei corti.

Dei 40 progetti realizzati, 21 hanno visto la presenza di attori locali nel cast, che sono diventati protagonisti di produzioni cinematografiche e hanno lavorato insieme a persone provenienti da diversi paesi, con cui difficilmente possono entrare in contatto. Non solo recitando passivamente un copione, ma anche dando il loro contributo nelle creazioni delle storie e dei dialoghi, mettendo a disposizione le loro case e i loro ristoranti, bar e negozi.

Tra gli esempi più evidenti di questo processo, ricordiamo il film “Histoires En Carton”, in cui la regista franco-canadese Toscane ha fatto inventare delle storie fantasy a due sorelline amanteane di 6 e 8 anni, per poi filmarle e farle raccontare da loro stesse. Grazie al documentario “Balconi”, che racconta l’importanza del balcone per la vita sociale degli amanteani, le registe olandesi Wilke e Jara sono state accolte in tante case e hanno ripreso le loro storie. Il diciassettenne amanteano Andrea, dopo aver partecipato in ogni edizione al Kino Guarimba come attore, ha raccontato la sua passione per la collezione di sneaker in un documentario intervista da lui ideato e curato.

Questi processi, difficilmente riscontrabili in termini quantitativi, hanno un profondo impatto sul capitale sociale e culturale del territorio, e riportano la cultura in rapporto con le persone, rendendole parte di un grande processo di co-progettazione e di ascolto reciproco.

La crescita in termini di pubblico durante la proiezione finale e di partecipazione ai casting mostra come questo percorso si stia sviluppando all’interno delle vite degli amanteani: ci sono attori che partecipano ogni anno, fin dalla prima edizione, svariando tra ruoli sempre più diversi e migliorando in tanti aspetti. La città sta imparando a conoscere il progetto e a comprendere la sua importanza, partecipando attivamente e supportandolo.

L’IMPATTO ECONOMICO E TURISTICO SU AMANTEA

Kino Guarimba promuove pratiche di turismo sostenibile all’interno di Amantea, portando cinquanta registi e operatori cinematografici nella località nel mese di giugno e attivando un ciclo di consumo di prodotti alimentari, drink, souvenir e prodotti tipici, portando lavoro a bar, ristoranti, botteghe e locali, che solitamente vivono la loro stagione migliore a partire da luglio. Organizziamo visite guidate, pranzi di prodotti tipici e incontri sulla cultura calabrese con la cittadinanza, per creare consapevolezza, interesse e reciproco scambio tra la comunità internazionale e quella locale.

Queste pratiche sono potenzialmente replicabili in altri contesti simili e sono sostenibili perché il “turista” porta qualcosa in cambio alla città, oltre che alla spesa economica: una visione nuova, un bagaglio culturale e un’opera artistica che racconta e promuove le bellezze e le unicità del territorio. I film prodotti durante la residenza dovevano includere almeno una scena in esterna, incentivando i registi a includere paesaggi naturali, litorali, scorci del centro storico, momenti della tradizione calabrese come processioni e feste patronali. Queste opere circoleranno tra festival e piattaforme internazionali, promuovendo le bellezze di Amantea in tutto il mondo e trasformando l’immagine della città come un centro di creatività e produzione audiovisiva.

Il sondaggio che abbiamo inviato ai partecipanti ci ha permesso di stimare l’impatto che il progetto ha avuto sul tessuto economico di Amantea.

Escludendo le spese di viaggio, abbiamo stimato una media di 350 euro per ogni partecipante investiti nell’acquisto di cibo, bevande e altre spese come souvenir e oggetti di scena.

Come organizzazione, abbiamo investito direttamente €30.000 sul territorio, tra acquisto di gadget prodotti localmente, l’organizzazione della cena e del pranzo per i partecipanti, l’affitto degli appartamenti per 50 persone e 12 notti, il compenso per i collaboratori del progetto calabresi provenienti da Reggio Calabria, Amantea, Vibo Valentia e Falconara Albanese, tutti i pasti per la squadra, i materiali utilizzati per l’esecuzione degli eventi, le spese generali d’ufficio.

L’impatto totale sul territorio portato dal progetto è stato così stimato essere di 47.500 euro. 

Alcune realtà imprenditoriali del territorio hanno compreso l’importanza del nostro lavoro, sponsorizzando l’evento con la donazione di prodotti o servizi: Lido Azzurro, Cantina Amarcord, Bar Caruso, Calabria Da Gustare, Caffè Guglielmo.

Siamo così arrivati alla settima edizione di un progetto ormai maturo e indirizzato verso una strada chiara, che vuole continuare a crescere in modo realistico e coinvolgere sempre più gli amanteani e il loro entusiasmo. Un progetto di comunità che continuerà a proporre un modello basato su risultati concreti, che migliorino la qualità della vita delle persone e promuovano il nostro territorio in modo virtuoso.

CREDITI

GIULIO VITA
Direttore Artistico

VALERIA WEERASINGHE
Immagine Coordinata e Grafiche

SIMONE COLISTRA
Coordinatore di Produzione

MARIA FRANCESCA CIANCIARUSO
Assistente di Produzione

OSCAR PEÑA GONZÁLEZ
Tutor della Residenza

FORTUNATO VALENTE
Videomaker

SERGIO DURRÈ
Fotografo

FRANCHESKA RODRIGUEZ
Media Coordinator

ASMARA BASSETTI
Ufficio Stampa

ELEONORE CHAGNARD
Intern

CHJARA BRUSCHINI–CARDOSI
Intern

ORGANIZZATO DA

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